COMUNICATO UNITARIO SINDACATI SCUOLA DI MILANO
Le OO.SS. scuola milanesi denunciano la situazione reale delle scuole.
Il Ministro Bianchi mistifica la realtà.
INACCETTABILE SIGNOR MINISTRO!
Non sta andando per niente bene nelle scuole milanesi
Eravamo consapevoli ad agosto che la raccomandazione del metro di distanza non era una scelta in grado di garantire la sicurezza nelle istituzioni scolastiche, che l’impossibilità di poter avere da subito, con certezza e stabilità il personale per posti aggiuntivi Covid per lo sdoppiamento delle classi avrebbe impedito la propagazione del virus nelle nostre aule, considerato che numerose classi hanno un numero di studenti elevato come da anni denunciamo.
Il Governo è andato avanti, senza preoccuparsi di affrontare con un impianto organico il permanere dello stato di emergenza e di straordinarietà, facendo sì che il rientro alle attività didattiche si sia trasformato in poche ore nel ritorno “de facto” alla DAD.
E’ grave la situazione nazionale ma lo è incomparabilmente di più per la realtà milanese in cui le criticità si producono con maggior velocità e gravità. L’incontro con il Prefetto di Milano, l’Ufficio Scolastico e la Città Metropolitana non è stato risolutivo e nessuna decisione è stata assunta, se non “una vigile attesa”, così come del resto è stata affrontata l’epidemia in questi due anni. L’impegno a rivedersi fra un mese non aiuta le scuole ad affrontare la situazione attuale e sottovaluta la grave situazione di contagio nelle scuole del territorio, in primis nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie.
QUELLO CHE MANCA!
Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e Mancano i dati aggiornati sulle quarantene e positività, il tracciamento è difficoltoso per il sovraccarico. I referenti Covid ( dirigenti scolastici, insegnanti o personale Ata ) inseriscono dati in piattaforma in ogni momento della giornata di fatto impossibilitati a fare altro. Quei dati inseriti da ogni singolo istituto scolastico non vengono resi pubblici, è sconcertante perché solo dalla lettura attenta dai dati si possono programmare strategie e soluzioni.
Mancano insegnanti perché, nonostante i proclami estivi del “tutti i docenti in cattedra il primo di settembre”, le procedure concorsuali delle classi di concorso STEM e il funzionamento a intoppi dell’algoritmo, hanno rallentato il processo delle nomine creando gravi storture nell’assegnazione delle cattedre, come più volte abbiamo avuto modo di denunciare negli scorsi mesi. Solo il grande impegno dei funzionari dell’At di Milano ha evitato la vera catastrofe. Oggi possiamo ribadire con forza: il sistema di reclutamento non è stato messo nelle condizioni di poter funzionare!
Mancano i collaboratori scolastici ed il personale tecnico amministrativo perché l’organico assegnato, compreso l’organico covid, non può rispondere alla gestione della grande emergenza che stiamo vivendo. Ricordiamo le numerose incombenze a cui devono rispondere le segreterie, dagli applicativi di pass web alle comunicazioni continue di quarantene ed il numero esorbitante di contratti da predisporre, considerata l’emergenza precariato della nostra città. In questa situazione, molte scuole a settembre erano senza DSGA, e il Ministero sembra non preoccuparsi del fatto che non avere il Direttore dei Servizi Generali Amministrativi rende impossibile far funzionare le scuole soprattutto durante le situazioni di emergenza dove i ruoli di responsabilità sono necessariamente coinvolti.
Mancano sistemi di areazione, dopo due anni da inizio pandemia, i fondi ci sarebbero, ma le lungaggini burocratiche e le pessime condizioni delle strutture (a volte in prefabbricato) impediscono di renderli agibili. Due anni è un tempo lunghissimo per poter investire sul miglioramento strutturale delle nostre scuole, ma evidentemente non è una priorità, tanto che ci giungono ancora notizie sul malfunzionamento degli impianti di riscaldamento in diversi istituti milanesi che hanno portato ad una perdita delle ore di lezione, di cui non avevamo veramente bisogno.
Mancano mascherine FFP2 per tutti, che in assenza di distanziamento garantirebbero una minor diffusione del contagio soprattutto nei gradi di scuola in cui la vaccinazione delle allieve e degli allievi non è possibile o è scarsa.
QUELLO CHE LA SCUOLA NON E’!
La scuola non è un presidio medico, e chi ci lavora non ha competenze mediche né infermieristiche invece da settimane stiamo sostituendo l’Azienda Sanitaria Territoriale, gestendo anche dati sensibili con mezzi propri e spesso senza formazione. Nuove responsabilità ed incombenze soffocano l’attività didattica nelle nostre scuole.
Immaginate la prima ora di lezione ed un docente che invece di accogliere gli studenti, deve verificare il possesso di un tampone negativo o lo stato vaccinale, sulla base di un’autocertificazione, e chiediamoci se questo è funzionale al successo formativo ed all’inclusione scolastica dei nostri allievi.
La scuola in presenza è necessaria ed è quello che tutti auspichiamo, ma fare scuola in queste condizioni è l’ultima delle cose possibili perché di fatto le numerose incombenze burocratiche paralizzano l’attività didattica e la didattica mista non è efficace soprattutto nei gradi inferiori di scuola, dove i bambini necessitano del supporto dei genitori che, in una città di contratti di lavoro atipici, non sempre riescono ad accedere ai permessi Covid per poter seguire i figli.
La scuola non ha aiuti di psicologi per affrontare la cosiddetta “pandemia dei bambini”, una pandemia secondaria, ma che graverà sul futuro di ragazze e ragazzi che sembrano essere usciti dal panorama politico, dimenticati e divenuti ostaggio della propaganda del tutti in presenza o delle scuole chiuse, a seconda dell’orientamento del momento.
Ecco, la scuola non può essere ostaggio dell’orientamento di un momento, ma deve essere al centro delle preoccupazioni di tutta la classe politica, che evidentemente non è così attenta, come dichiara, ai dati sul tasso di abbandono scolastico degli ultimi due anni, in una regione che lamentava già prima del 2020 un tasso allarmante.
QUELLO CHE LA SCUOLA E’!
La scuola è fatta di persone, docenti, collaboratori scolastici, tecnici, amministrativi, dirigenti, e per farla funzionare in situazione di emergenza ha bisogno di più persone invece l’organico Covid, è insufficiente e per ora prorogato solo fino al 31 marzo (e questo il ministro dovrebbe saperlo!).
La scuola è un diritto costituzionale quindi:
– la frequenza in presenza (in caso di due positivi alla secondaria) non può dipendere dall’essere vaccinati o no perché le scelte delle famiglie non possono ricadere sugli studenti
– poter utilizzare i mezzi pubblici per raggiungere la scuola non può e non deve essere subordinato alla vaccinazione perché in assenza di obbligo vaccinale per gli studenti, deve essere prevista una deroga per poter esigere il proprio diritto all’istruzione.
– i ritardi di ATS nell’inviare alle famiglie il foglio per aver diritto alla gratuità del tampone,non possono incidere sulle tasche di famiglie già in grave difficoltà economica e che si trovano costrette a pagare la prestazione per poter far rientrare i figli a scuola.
Le OO.SS. hanno dimostrato grande responsabilità negli ultimi due anni, hanno collaborato con gli uffici centrali e periferici nella costruzione dei protocolli sulla sicurezza, per limitare le storture del sistema di reclutamento, per poter regolamentare la ddi, ma ad oggi riteniamo le risposte date insufficienti e chiediamo l’apertura di un tavolo permanente in Prefettura, perché un mese in questa situazione è un tempo infinito e il personale, le famiglie, ma soprattutto studentesse e studenti hanno bisogno di risposte tempestive per poter affrontare questo scorcio di anno scolastico.
La difesa dei lavoratori, della sicurezza di chi la scuola la vive ogni giorno è una priorità.
La fornitura di mascherine FFP2 per lavoratori e studenti deve avvenire con rapidità, a noi vanno bene ipercolorate, ma datecele subito perché il ritardo accumulato è già di due anni!
In assenza di risposte in merito, le presenti OO.SS. valuteranno altre azioni a difesa dei lavoratori che rappresentiamo e che ci consegnano ogni giorno un’immagine di scuola in grave difficoltà non corrispondente all’immagine patinata presentata dal ministro Bianchi all’audizione di ieri. Per noi è in corso “una catastrofe annunciata”.
Allegati:
- Comunicato OOSS 20 gennaio 2022-1 (387 kB)