I rincari cambiano le gite scolastiche
“Abbiamo iniziato in ottobre a programmare i viaggi per evitare rischi dell’ultima ora“
” Ormai è tutto pronto, le prime due classi partono oggi per Barcellona, poi a marzo toccherà alle altre. Ma non è stato facile arrivare a questo punto”.
Parla così in un’intervista a Repubblica, di cui riportiamo la versione integrale, Maria Rizzuto, dirigente scolastica dell’istituto tecnico Cattaneo di Milano, tirando un sospiro di sollievo ripensando alla “corsa in velocità” messa in atto per consentire alle sette quinte della scuola (tranne una, per decisione del consiglio di classe) e ad alcune quarte di partire per l’estero.
“Dopo la pandemia e le limitazioni dello scorso anno, infatti, era importante che i ragazzi potessero fare questa esperienza”.
I costi – trainati dai rincari dei trasporti – sono aumentati. Le agenzie di viaggio, dopo anni di stop, sembrano aver perso la flessibilità e la pazienza necessarie per lavorare con le scuole. E, elemento da non trascurare, molte famiglie sono in difficoltà economica. Sono questi i motivi che frenano la ripartenza delle gite scolastiche. Dopo due anni di divieto e uno, l’ultimo, con soggiorni brevi organizzati in tutta fretta ad aprile, infatti, il 2022/2023 avrebbe dovuto essere l’anno del ritorno alla norma-lità, ma così non è.
Preside, qual è il segreto per riuscire a organizzare i viaggi?
“Muoversi con largo anticipo. I costi sono aumentati molto e si tende a partire tutti nello stesso periodo, quindi i tempi sono fondamentali. Ricordo ancora il giorno in cui ci siamo dovuti fermare a scuola fino a tarda sera per chiudere i bandi con le agenzie di viaggi ed evitare che i prezzi diventassero davvero insostenibili. Lì ho pensato che non ce l’avremmo fatta, sembrava impossibile incastrare richieste e budget”.
Quando avete iniziato a lavorare?
“A ottobre, ma le mete erano già state approvate. Al Cattaneo abbiamo una commissione viaggi composta da tre docenti che si occupa delle questioni principali”.
A ottobre, però, spesso gli insegnanti non di ruolo mancano. Come possono dare la disponibilità?
“In gita vanno i docenti esperti, li delego io. Con ogni gruppo partono tre o quattro insegnanti, la maggior parte dei quali lavora al Cattaneo da anni ed è quindi disponibile a programmare con largo anticipo”.
Quali sono le mete?
“Quest’anno la Spagna: Barcellona, Madrid e Valencia. Quest’ultima è stata scelta da due quinte e da tre quarte, che tuttavia non potranno andare insieme”.
Non è stato possibile?
“No, l’agenzia ci ha spiegato che sarebbe stato complicato, quindi partono con un giorno di scarto. Per stare nel budget, poi, abbiamo fatto qualche piccola modifica al programma cambiando la lista dei musei da visitare. Ad oggi, però, il soggiorno più complesso da organizzare non è all’estero”.
E dove?
“In Trentino. I docenti volevano portare gli studenti di Tecnologie del legno e costruzione a un’importante fiera di settore, ma abbiamo avuto enormi difficoltà a trovare soluzioni adatte al nostro budget per quel periodo. Ora stiamo riprogrammando il viaggio per un’altra data».
Quanto costa in media una gita?
“Rispetto al periodo pre-Covid i prezzi sono decisamente aumentati. Oggi con il volo e un hotel con trattamento mezza pensione siamo tra 380 e 430 euro”.