Stop al numero chiuso per il TFA sostegno.
” Il sistema di reclutamento – spiega il Segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile – andrebbe modificato completamente per garantire stabilità del personale e continuità didattica.”
Per D’Aprile sono fondamentali due interventi politici sul sostegno:
” Intanto – sottolinea D’Aprile – va eliminato il numero chiuso delle Università per l’accesso ai corsi, limitando il più possibile che l’alunno con disabilità sia assegnato ad un docente senza titolo ed evitando che, in alternativa, l’insegnante si rechi all’estero. Il secondo intervento riguarda la la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto, che permetterebbe non solo di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili ma soprattutto eviterebbe un numero esorbitante di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni”.
Resta poi aperta la questione dei vincoli imposti dalla Comunità Europea:
” Le logiche imposte dalla Comunità Europea (da notizie ufficiose e non certe) penalizzano migliaia di docenti. Imporre il rispetto della continuità didattica per la mobilità dei docenti di ruolo e far finta che la stessa non esista dinanzi agli oltre 250mila precari che cambiano sede è un paradosso”.
Il Segretario lancia poi un appello al ministro Valditara“Se davvero si hanno a cuore le sorti della scuola urgono da parte del Governo scelte coraggiose anche in controtendenza rispetto a disposizioni comunitarie che piacciono evidentemente a Bruxelles ma non soddisfano i bisogni dell’intera comunità educante, con la quale il nostro Governo si dovrà rapportare”.
Taglia corto, infine, D’Aprile sulla figura del tutor:
” Bisogna intanto valorizzare l’esistente: sburocratizzare le scuole e tutto il personale da inutili produzioni cartacce, offrire garanzie di stabilità al personale precario, sciogliere i vincoli professionali e territoriali, costruire percorsi professionali aderenti alle diverse figure della comunità scolastica. E infine riguardo gli episodi di violenza – conclude il Segretario – serve un provvedimento organico per pensare, oggi, alla scuola dei prossimi anni”.